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Vitaldo Conte, saggista e docente di Storia dell'Arte Contemporanea all'Accademia di Belle Arti di Roma, sintetizza molte delle sue riflessioni critiche, attraversando principalmente due suoi noti libri-"Dispersione" (2000) e "Pulsional Gender Art" (2011)-,ma anche interviste-colloqui scritti su riviste e pubblicazioni collettive. Le poetiche e visioni dell'Arte Ultima, che tendono a cancellare i confini tra evento, espressione, esistenza, fluiscono "oltre ogni genere". Possono costituire anche un possibile estremo (ultimo?) testo di teoria, che l'autore fa oscillare fra gli "sguardi" del pulsional ritual virtual. Come scrive Kafka: «Da un certo punto in poi non c'è più ritorno. È questo il punto da raggiungere».